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Chiusura del sipario - Sogna il mondo che vuoi ®

9 Novembre 2013da MARINA

Secondo alcune correnti, la malattia è un’amica, ovvero la manifestazione, attraverso un sintomo, di un disequilibrio a qualche livello che, se non ascoltato, può aggravarsi.
Nel “tempo” se non riusciamo a renderci conto di certe dinamiche o non riusciamo ad elaborarle, l’energia  creata va comunque avanti, come tutte le cose esistenti, ha necessità di passare attraverso processi che l’esauriscono.
Una mela inizialmente era un fiore, poi quando diviene mela ha vari stadi di maturazione ed infine può capitare che qualcuno la mangi e quindi vi sia questa ulteriore elaborazione o, diversamente, può cadere quando matura e marcire sul terreno.
Anche quando si crea della negatività questa passa attraverso vari livelli. Tutto segue processi più o meno chiari, ma soprattutto tutto si trasforma.
Come in un palcoscenico, mettiamo in scena storie diverse che emozionano, annoiano, piacciono, deludono, fanno plaudire, portano un senso di meraviglia, lasciano rattristati, ma sempre hanno un inizio e una fine. Talvolta, in alcuni spettacoli, e’ alla fine che si scopre il senso del tutto e si arriva a un momento catartico…e si chiude il sipario.

Ci saranno altri spettacoli, magari altre edizioni, ma intanto quello si è concluso. Immaginando i percorsi di vita come tanti spettacoli, ciascun personaggio viene posto (o forse la sua anima sceglie di trovarsi proprio lì) di fronte a situazioni e dinamiche che sono quelle che permettono di apprendere qualcosa di sé. Ogni dinamica che si fa propria non ha bisogno necessariamente di ripetersi, ma ogni dinamica che non si riesce a comprendere viene riproposta come opportunità per comprendere tale situazione.
Difficile da accettare, soprattutto quando ci riguarda direttamente, soprattutto quando non vogliamo vedere certe cose, non vogliamo affrontare o non riusciamo ad affrontare alcune cose.
Difficile da accettare, soprattutto quando questo riguarda qualcuno che ci e’ accanto e soffre e noi soffriamo con lui, ma non riusciamo a fare qualcosa per alleviare il dolore. Dolore che, ancora una volta è necessaria la parola difficile, è l’espressione di qualcosa che abbiamo difficoltà ad elaborare.
Difficile poi da accettare quando qualcuno che riteniamo una splendida persona  e  che amiamo passa a uno “spettacolo” che verrà messo in scena altrove e  che lascia intorno a sé altre anime viventi che in questa scena non lo vedranno più.
Al ripresentarsi di un problema o una malattia che si pensava sorpassata, spesso viene naturale chiedersi perché il destino si accanisca. Quella recidiva perché proprio a me? Questi problemi perché nella mia vita sono ricorrenti?
A volte è davvero difficile trovare la risposta, che è dentro ciascuno di noi…e non e’ sbagliata come direbbe qualcuno, ma difficile da trovare perché spesso si cerca fuori.
La vita ha mille possibilità  che possiamo e vogliamo conoscere per cui dopo un po’ di tentativi in cui la sfida che ci troviamo ad affrontare non cambia e non riusciamo a capire il gioco anche questa termina per permetterci di passare ad altro.
Oppure  ne comprendiamo il senso anche se a volte la guarigione passa attraverso “la chiusura del sipario”.
Difficile comunque da accettare, ma può essere un modo di vedere alcuni eventi che paiono ingiusti e col tempo potrebbe essere qualcosa che ci spinge a vivere più intensamente e con consapevolezza ogni istante domandandosi ogni giorno quali qualità si vogliano sperimentare.
Una persona che ora non c’e’  più da tempo ha vissuto a lungo con il senso di colpa e di vergogna perché non riusciva a farsi accettare ed accettarsi per le sue scelte sessuali , ma a distanza di tempo, dopo aver convissuto a lungo con una malattia ed aver cominciato  a convivere anche con se stesso, si è sentito pronto ad andare in pace.
Una donna che ha sofferto a lungo per continue recidive di cancro al seno, un giorno ha conosciuto qualcuno che l’ha aiutata ad ascoltarsi di più, ad amarsi e a permettersi di farsi amare. Ormai era giunta a uno stadio avanzato, ma lo spettacolo successivo probabilmente non la vedrà ripresentare quel dramma.
Un uomo con continue recidive di cancro alla prostata e ed una donna con un tumore alla tiroide si sono incontrati all’ingresso di un ospedale per circostanze curiose ed hanno scelto di percorrere insieme una terapia medica e contemporaneamente un percorso di consapevolezza per rivedere la propria vita e gli eventi apparentemente slegati in un’ottica diversa. A distanza di tempo sembra che al momento stiano entrambi meglio.

Ogni spettacolo e’ un interazione di tutti gli attori, ma forse, quando ci sentiamo un po’ meglio, possiamo approfittare del momento per chiederci quale dinamica  ora  vogliamo apprendere e lasciare andare, quale nuovo spettacolo vogliamo mettere in scena?
Per vedere le cose da un nuovo punto di vista occorre lasciare andare un vecchio punto di vista, pur con sofferenza, a volte occorre lasciare andare situazioni o persone o un tipo di vita per lasciare spazio al nuovo. In fondo, anche se spesso non sembra così, è solo la fine di uno spettacolo.
Si chiuda il sipario….per riaprirlo un’altra volta

 

 

da https://sites.google.com/site/consapevolezzabenessere/home/blog

consapevolezza azione benEssere a cura di Marina Pillon

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MARINA

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a cura di Marina Pillon