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La tua soglia del 3% - Sogna il mondo che vuoi ®

13 Marzo 2015da MARINA

Non siamo tutti economisti e magari ancor meno sono coloro che si interessano dei fatti di politica, tuttavia le difficili condizioni sociali ed economiche che impattano tutta ltalia, anche se non solo,  non possono non aver portato almeno una volta all’orecchio le discussioni sul debito pubblico che spesso sembrano esclusivamente, formalmente, concentrarsi su di chi è la colpa o su un ostico elemento che potremmo chiamare sinteticamente “3%”.

Ebbene si, quel piccolo numerello che sembra  rappresentare un così gran problema se non viene rispettato parrebbe essere “nato” in circostanze quasi “casuali”, forse senza visione scientifica, più scegliendo di presentarlo  per una questione di “look” che di “contenuto di merito”,come spesso accade nel vedere il tanto fumo che viene elegantemente e dialetticamente propinato facendo credere che uno scarafaggio truccato sia in realtà un succulento arrosto.

Questo è anche quanto accade con i nostri schemi limitanti, le nostre credenze depotenzianti.

Abbiamo un problema, il nostro apparato (fisico, emozionale, mentale) cerca un adattamento e la risposta talvolta anziché essere ecologica e risolutiva è solo una sorta di “trucco” che sul momento  ci fa credere di aver trovato la soluzione, ma che pian piano avvia un loop dal quale non ci si riesce più a liberare.

Certamente dietro alla risposta che il nostro apparato ha generato si cela la buona intenzione di far fronte alla situazione che ci si trova ad affrontare, ma potrebbe non essere quella giusta.

Se è solo una risposta adattogena apparente, che però ci sembra aiutarci a superare quell’evento o una certa dinamica, tenderemo a ripeterla all’infinito.

Magari tale risposta può anche essere buona per un certo momento, ma successivamente le circostanze cambiano e non è più utile e benefico per noi rimanere su tale strada.

Quando ci troviamo nella situazione in cui una convinzione e i conseguenti comportamenti che si mettono in atto non hanno più le premesse in cui si erano formati, ma anzi ci stanno limitando, ci impediscono di viverci pienamente, ci tolgono energia e vitalità, a volte tanto da esprimersi con una malattia o un disagio emotivo allora è proprio come quel 3% nato, con buone intenzioni, forse per rispondere a un invito ed una guida all’”economia”, ma per finire poi a bloccare quella stessa “economia” (ovviamente insieme ad altri fattori).

Ecco quindi che società e essere umano non sono poi tanto lontani; tutto parte dal rendersi liberi attraverso il lavorare sulla consapevolezza di quali sono quegli schemi limitanti, quali sono le ombre, come liberarsi dalle proprie prigioni per far “circolare” tutte le risorse.

Certo ci sono “abitudini tiranne”, parti di personalità e caratteristiche caratteriali che dominano sulle altre, “elementi sotterranei” che “lavorano contro” e forzare punti di riferimento in ogni caso può creare caos e modificare altre dinamiche ed equilibri.

Se pensare come abbiamo sempre pensato, agire come abbiamo sempre agito continua a portarci sempre lo stesso risultato, che non è quello auspicato, occorre pensare e agire in modo diverso; consapevole, ma diverso.

E tu sei consapevole della tua soglia del 3%? Com’è la distanza tra dove vorresti essere e dove ti trovi ora? Cosa occorre far entrare nella tua vita di nuovo per cominciare il cambiamento?

 

Ti aspetto al prossimo appuntamento

Sognailmondochevuoi

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MARINA

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a cura di Marina Pillon