Siamo spesso tutti di corsa e frequentemente sono le cose da fare, o cose da fare a causa di altre cose, che portano le persone ad interagire. Se ci si libera dalla corsa frenetica che la vita moderna spinge a vivere e si rallenta si può osservare quale grande varietà sia la miscela che compone il “materiale umano”.
Con un pizzico di fantasia e la disponibilità a lasciarsi stupire e giocare con le dovute proporzioni si può vedere come talvolta si intreccino i confini della “normalità” con gli aspetti “fuori dalle righe”.
Se poi l’osservazione del “materiale umano” avviene in un set di improvvisazione teatrale dove, in una sorta di gruppo di ascolto stile A.A., si incontrano una psicopatica snob , una perfezionista, una “sbadatella” ipovedente, una depressa, un uomo che pare un cowboy dallo sguardo penetrante e un pauroso fobico le riflessioni che si possono fare sono infinite.
Certamente le caricature, come dice il nome stesso, rendono il peso di un atteggiamento estremo e la finzione è finzione, ma davvero ovunque, magari attraverso un messaggio che ci suggeriscono i sogni o lo specchio di chi è intorno, si possono vedere dinamiche di qualità che esagerate possono risultare fastidiose, difetti che possono suscitare simpatia, comportamenti ripetuti che portano le persone ad isolarsi, caratteri che interagiscono con più facilità, situazioni in cui le opportunità di comportamenti differenziati sono più o meno limitati. Poi oltre all’osservazione c’e’ ovviamente anche una delle cose belle del teatro che è quella di poter sperimentare un comportamento, un atteggiamento, un ruolo magari tanto distanti da noi e persino immedesimarti nel sesso opposto. Quante cose si possono imparare lavorando in modo “impersonale”, ma “personalizzando” un personaggio. Un lavoro per esprimere una forma manifesta: lo spettacolo, certamente, ma anche un lavoro per introiettare una forma, digerirla e sentire della sua essenza cosa risuona dentro.
Ah …il teatro…gli uomini….i personaggi…la vita!
Vi aspetto al prossimo appuntamento
Sogna il mondo che vuoi ®