Enneafase Uno, ovvero il perfezionista
Per quanto l’enneagramma possa essere un argomento di nicchia e alcune sfaccettature raccontate possano essere sfuggite all’occhio dei più frettolosi, arrivati al perfezionista sono certa che tutti sentirete dentro di voi una vocina che dice: si, si ne conosco tanti.
Certamente i lati difficili di questa figura sono stati altamente nutriti dalla cultura di questo paese e dall’influenza in particolare della religione, questo significa che oltre alla quantità di base abbastanza estesa, almeno a sensazione, molti durante la loro vita ne assumono le caratteristiche.
Il valore alto cui tendere è il diventare perfettamente se stessi e realizzare che le cose sono giuste per quello che sono, ma prima di arrivarci la scala è costellata di tentativi di “aggiustare” cose e persone, riempire “bicchieri sempre mezzi vuoti”, additare tutte le mancanze, i difetti e le differenze alimentando sensi di colpa, inadeguatezze, senso di vuoto e isolamento, separatezza, ansie.
Quante volte avete osservato persone comportarsi cosi o lo siete stati voi stessi? Ottima cosa la spinta al miglioramento personale, ma quante volte questo sfocia in una caccia all’errore, in un mettere in scena comportamenti da “maestrina”, in “sermoni” da “io che ho la verità in mano vi dico come stanno le cose” travestito da finta umiltà, personaggi alla ricerca ossessiva del miglioramento continuo o discussioni impossibili perchè iniziano, finiscono e nel mezzo hanno come contenuto solo “io ho ragione”? Quante volte adulti o bambini ci si è sentiti inadeguati malgrado tutto quello che facevamo perchè ci è stata nutrita quella che è divenuta la nostra “ferita” anzichè sentirci supportati? E quanti di voi stanno dicendosi si, è colpa di….Quello che intendo dire è, guardando con la lente di ingrandimento, che per i motivi più vari la ferita che ci porta a mostrare una maschera di apparente perfezione (in realtà tutti vedono benissimo che di perfetto c’e’ ben poco in quella maschera) è la mancanza di vera accettazione di Sé, delle cose per come sono.
Quanti di voi almeno una volta nella vita si sono sentiti giudicati, accusati, isolati, “sbagliati”,qualche volta persino aggrediti psicologicamente da un atteggiamento esagerato di “finte wonder woman” o di “tutori della legge alla Javert” (I miserabili – Victor Hugo)? Rigidità, rispetto della morale e delle regole privo di compassione, giustizialimo sono gli aspetti che, esasperati, portano disarmonia fuori e disarmonia dentro.
L’enneatipo perfezionista l’ho collocato verso il centro della “tavola rotonda degli elementi”, ma con maggiori connotazioni nell’asse metallo-aria e nell’asse terra legno (scoprite il perche’ leggendo il libro) e da lì ho immaginato partire un segno concentrico, elegante, riconducibile alla sezione aurea.
Se vi sentite che state vivendo una fase “perfezionista” e siete disposti a trasformarla allora fatevi aiutare dai valori “fuoco”, smettete di rettificare tutto e tutti, smettete di tenere le braccia incrociate o il dito puntato, datevi un tempo in cui smettere di domandarsi se è da “bravo bambino”, se “chissà se lo merito” , riempitevi di colore, sciegliete lo strumento che preferite, ma scioglietevi, lasciatevi riscaldare, godetevela!
E per chi non ricorda più come si fa, provate semplicemente a togliervi le scarpe e a ballare senza pensare o fatevi regalare un trattamento di riequilibrio energetico o semplicemente un massaggio. Il piacere passa dalle cose semplici, non dalla perfezione!
Sognailmondochevuoi®