Mi torna sotto gli occhi la locandina dello spettacolo “Sogno di una notte di mezza estate” di Shakespeare, cui ho partecipato nel 2015 con Accademia Attori, e oltre al piacere della bella esperienza, come quando rileggi un vecchio libro, ritrovo nuovi significati.
In quel contesto alternavo i panni leggeri, leggiadri e gioiosi della fata “Ragnatelo” e la grossolana e paurosa fornaia “Mortinpiè” che, nello spettacolo all’interno dello spettacolo, interpretava a sua volta un “muro” con tanto di crepa, o fessura.
In quel momento stavo vivendo un momento particolarmente delicato, per eventi gravi imprevisti piuttosto che situazioni pesanti continue, che mi avevano richiesto, proprio come nello spettacolo, un esercizio importante di compensazione. Nella vita può capitare a tutti di doversi destreggiare tra situazioni molto diverse che richiedono un grande sforzo e allenamento nel cambio di ritmo, energia, e uso di qualità differenti. Non è sempre facile questo gioco di equilibri tra gli opposti, ma è importante per trovare la propria armonia e in parte anche per prendersi cura della propria grazia interiore.
Troppa leggerezza può far volare via, occorrono radici, anche se a volte è come una “manna dal cielo”, ma troppa concretezza e pesantezza, o una struttura troppo rigida, possono fare uno squarcio nel muro, sempre che non crolli, tuttavia la struttura è importante in ogni sistema.
Leggerezza e struttura, ogni qualità ha il suo valore e, nell’equilibrio dinamico e armonico, si può trovare una buona ricetta.
Quante cose si possono imparare dal teatro della vita e dalla vita teatrale!
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