Ci sono cose che tutti sappiamo bene, ma in alcuni momenti le dimentichiamo.
Un tempo per insegnare e ricordare alcune “regole di vita” venivano usati modi diversi da oggi: per lo più per immagini, racconti o anche solo proverbi. Pensiamo al “ciò che semini raccogli”, “chi ben comincia è a metà dell’opera” o ancora “quando piove lo stolto impreca contro gli dei, il saggio si procura un ombrello”.
Per pigrizia, ignoranza, distrazione e infiniti motivi ci dimentichiamo delle cose più semplici, come il fatto che se una situazione non ci piace, prima di tutto occorre prenderne atto e poi domandarci cosa possiamo fare noi per trasformare come ci sentiamo in relazione ad essa. Già, perché siamo noi responsabili, almeno in parte, di quali percorsi intraprendere mentre andiamo incontro a ciò che per noi è la “meta”.
Quest’ultimo poi è un altro punto fondamentale: quante volte si fanno passare i giorni, gli anni, senza avere chiaro dove si sta andando e perché?
Si perde spesso tanta energia focalizzati sulle cose che “non vanno” invece di sprigionare le tante risorse bloccate per esprimere tutte le potenzialità che abbiamo dentro, dimentichi di cosa davvero ha importanza per noi.
Mettere a fuoco i nostri desideri, i nostri obiettivi, i nostri bisogni, la scala dei nostri valori è fondamentale.
Stiamo seguendo il tracciato, magari più comodo e sicuro, voluto da altri o stiamo muovendoci in modo nuovo che ci porta a sperimentare varie parti di noi?
Qualche giorno fa ho conosciuto un giovane dall’apparenza asiatica. Conversiamo in inglese, gli chiedo da dove provenga e mi dice che si è trasferito anni fa dal Kazakistan per studiare medicina mentre si mantiene lavorando senza sosta nel settore turistico . Quattro lingue, voglia di lavorare, spirito altruistico e socialità, ma lontano dalla famiglia e la vita dura indipendente e senza supporti ha portato a una battuta d’arresto nel proseguire gli studi.
Il fratello più piccolo restato al paese di origine è supportato anche moralmente dalla famiglia perché ha avuto dei figli, mentre lui non ha nessun aiuto ed alla fatica del quotidiano spesso si associa anche la solitudine.
La conversazione poi prende una piega più sociale-politica e religiosa e mi accorgo che pur con una grandissima apertura mentale, un’intelligenza arguta e grande esperienza di vita nella sua giovane età uno dei problemi che maggiormente si trova ad affrontare è comune a molte altre persone con età e realtà diverse: le convinzioni e i condizionamenti che creano barriere.
Ogni cosa può essere vista da più punti e certamente ha due poli; la famiglia ad esempio, intesa come insieme di almeno due persone, può essere un fardello o una risorsa.
Il dilagante proliferare di seminari sulle costellazioni famigliari, e non solo, non può che essere che una delle risposte alla domanda di risoluzione di grovigli famigliari e storie che si ripetono, talvolta in modo incomprensibile.
Chi non conosce qualcuno che ha avuto difficoltà a realizzarsi a causa della fedeltà o la vicinanza a un membro famigliare o al clan intero? Consolatevi, se ci sono tanti studi e professionisti che lavorano su questo tema è proprio perché insieme al patrimonio genetico in parte si ereditano anche certe problematiche famigliari e, nella natura umana, per sentirsi parte di un certo nucleo in parte accettiamo inconsapevolmente dinamiche poco sane.
Ecco allora che torniamo al concetto di essere consapevoli di quali sono le cose che per noi hanno davvero valore.
Provate a fare un piccolo esercizio, scrivete di getto un elenco di 10 valori che ritenete importanti. Poi riguardateli e osservate se quello che state vivendo e facendo nel quotidiano risponde a quei valori. Ci sono cose da cambiare?
Tutto ciò che abbiamo vissuto ci ha portato dove ci troviamo ora ed ha avuto quindi un proprio scopo e un proprio tempo, come l’ombrello della foto, comprato per un’improvvisa giornata di pioggia e che ha funzionato per poco, ma abbastanza per restare per sempre immortalato in quell’immagine.
Einstein sembra aver detto che tutti danziamo su una melodia misteriosa intonata nello spazio da un musicista invisibile; perché quindi restare intrappolati in vecchi schemi e non lasciare esprimere tutta la nostra creatività in nuovi movimenti?
Marina Pillon
ConsapevolMENTE benESSERE
Sogna il mondo che vuoi®
@marinapillon