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I “no” per la crescita evolutiva - Sogna il mondo che vuoi ®

8 Novembre 2020da MARINA0

Si fa presto a dire “ovvio”,  eppure da un punto di vista di un’altra persona le cose potrebbero essere ben diverse.

Trovo però davvero curiosa l’attitudine diffusa ad atteggiarsi ad esperti di qualunque cosa, salvo poi non saper interpretare linee guida semplici. Ancor più curiosa la dichiarata guerra alle regole e imposizioni, senza accettare  la responsabilità delle proprie azioni.

E’ da qualche giorno che mi tornano in mente le parole di un uomo adulto che alla domanda: “ma non crede che i comportamenti adottati da molti, non rispettando le regole, abbiano fortemente contribuito alla situazione attuale?”, ha  risposto “e ma avrebbero dovuto bloccarci, punirci”.

Poco importa di cosa si stesse parlando. Il tema è che anche una volta adulti, molti esseri umani mantengono vivo il bambino capriccioso cui non è stata data la possibilità di imparare il senso del limite.

Genitori o caregiver hanno tra i tanti compiti quello di dare regole e insegnare a rispettarle, senza ovviamente cadere nell’autoritarismo.

E se quanto accade, o non accade, da piccoli è fondamentale, questo non significa che il futuro non possa avere positivi sviluppi.

Certamente occorre lavorare molto su di sé, non considerare l’assenza di un genitore, o il suo non essere all’altezza di un compito tanto delicato, come un alibi.

E’ sempre possibile, anche se faticoso, imparare a riconoscere il valore educativo dei limiti.

Imparare presto che esistono delle regole, interiorizzare il senso del limite, il valore del potere non disgiunto dalla responsabilità può sembrare un argomento scomodo, ma fondamentale. I risultati distruttivi di personalità che non hanno saputo o poi voluto lavorarci possono infatti essere importanti.

E se da piccoli non è stato possibile apprenderlo,  esercitarsi e chiedere aiuto per lavorarci può davvero essere un prezioso regalo per gli altri e se stessi.

I “no” in fondo possono stimolare a tracciare nuovi percorsi di crescita.

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MARINA

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a cura di Marina Pillon