“…Le nuove teorie scientifiche confermano l’ipotesi che non siamo esseri separati, ma facciamo parte di un enorme organismo, una matrix divina… In questo Universo cioè ogni particella è al contempo una parte e un campione rappresentativo contenente tutte le informazioni complete come un’immensa rete di comunicazione…”, scrivevo nel mio primo libro “Sogna il mondo che vuoi, vivi il mondo che sogni, sii il tuo sogno”.
Immaginiamo quindi il nostro corpo come un insieme di cellule specializzate che comunicano continuamente tra loro ed hanno registrate tutte le informazioni.
Siamo costituiti da miliardi di cellule che si coordinano e lavorano insieme ogni istante. Alcune funzioni del corpo sono automatiche
come la respirazione o la digestione, ma restano collegate a livello profondo ad altre cellule che collaborano per il raggiungimento del risultato.
Altre funzioni posso invece essere controllate e modificate con un’azione cosciente.
Ad esempio la funzione della respirazione dicevamo che è automatica: senza moriremmo, ma possiamo regolare come respiriamo. Lavorando con il nostro corpo, apportando delle modifiche utili a migliorare lo stato di equilibrio biologico è come se dessimo degli input diversi alle nostre cellule che in quel momento, o per un certo periodo, si erano “distratte”.
Ciascuno di noi ha delle capacità e dei talenti in particolare, che può allenare o trascurare, così anche le cellule hanno le loro “specializzazioni”.
Come nella nostra vita un life coach può aiutarci nel riprendere contatto con le nostre risorse, riorganizzarle in modo più ecologico per il nostro benessere e l’efficacia nei vari ambiti di vita, allo stesso tempo è possibile instaurare un dialogo con le cellule ed aiutarle a riequilibrarsi.
In modo concreto, parlando ad esempio di respirazione, immaginiamo di dover affrontare uno squilibrio a livello fisico o emozionale che si manifesta in problemi di respirazione per “attacchi” esterni di virus, freddo, ambiente ostile. Andando a riprendere contatto con quelle cellule, quelle parti di noi in difficoltà, possiamo portare l’attenzione su una diversa respirazione, cambiare le condizioni ambientali, trovare soluzioni per l’ambiente ostile, come se si fosse un buon capo motivatore, organizzato, capace e strategico che riorganizza l’esercito di quelle cellule per riprendere possesso del ben-Essere attraverso la respirazione. Occorre però prima ascoltarsi, portare attenzione a quei messaggi che il nostro corpo ci invia attraverso i sintomi.
Gli strumenti per parlare con le nostre cellule?
Infiniti. Tra le tecniche vibrazionali ve ne sono alcune che si rivolgono direttamente alla Coscienza, organo centrale dell’esistenza, per risolvere alcuni tipi di disarmonie che spesso vengono definite psicologiche, ma che in realtà hanno radici nella sfera spirituale. Nel lavorare con la comunicazione alle cellule attraverso questa modalità è possibile ristabilire il benessere agendo su disturbi psicosomatici, così come su alcune paure o rifiuti irrazionali, attitudini negative, complessi, inibizioni, fobie e fissazioni che affliggono più persone di quante si immagini. Con questa tecnica, l’operatore utilizzando la propria sensibilità psichica può “vedere” delle cause che spesso sono diverse da quelle che ci si immagina e attraverso una comunicazione globale può informare la persona sulle radici del suo problema portando Luce e comprensione alla sua Coscienza. C’e’ poi un’altra tecnica che va a lavorare su emozioni e stati d’animo negativi che, circondando la Coscienza di oscurità ne blocca la chiarezza di percezione e quindi evoluzione. Anche questa ha lo scopo di portare luce su ciò che è utile alla Coscienza della persona per mettere in moto il processo di evacuazione degli squilibri accumulate negli organi.
Ci sono poi tecniche che lavorano a partire dal corpo energetico, attraverso le vibrazioni di luce, strumenti che lavorano sui vari livelli psico-fisico-emozionale-mentale, ma sempre occorre ricordare che è la persona che mette in moto il proprio processo di guarigione “se deve, se vuole, se può”.
Un altro strumento di cui vi ho già parlato è il meridiano della memoria che parte da un lavoro corporeo su varie aree del corpo della persona secondo antichi principi di crono-riflessologia e si avvale di tocchi, manualità, quintessenze e particolari vibrazioni per lavorare sempre sui concetti già espressi: coadiuvare il processo di autoguarigione, sbloccando antiche memorie e liberando il flusso energetico della persona.
Questi sono solo alcuni accenni di alcuni strumenti che trovo davvero utili, ma la cosa fondamentale è
cosa vuole il “capo-ben-Essere” in te? E’ pronto a lavorare con le sue cellule? Le tue cellule sono pronte a collaborare?
Fai un piccolo esperimento. Parti da un sintomo che stai trascurando da tempo e per una settimana ogni mattina, come se gli organi ad esso collegati fossero una persona (o un animaletto o un bambino di cui prenderti cura se preferisci) dopo che ti sei lavato la faccia e i denti dedicagli lo stesso tempo per chiedergli come sta e impegnarti a non trascurarlo. Osserva cosa cambia dopo una settimana.
Strumenti importanti ed efficaci ce ne sono poi tanti, ma nulla serve se noi per primi ci trascuriamo. Se ci viene ad esempio un tumore all’intestino che riusciamo a combattere con un’operazione o un ciclo di terapie, ma poi riprendiamo tutte quelle pessime abitudini alimentari e non …. che messaggio stiamo dando alle nostre cellule?
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