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Cooperiamo per un mondo migliore - Sogna il mondo che vuoi ®

23 Marzo 2020da MARINA0

Il 25 gennaio scrivevo https://www.sognailmondochevuoi.it/2025-il-futuro-e-adesso/ (per dettagli ti invito a leggere l’articolo).

Nel post raccontavo della forte spinta all’innovazione e facevo parallelismi con  il  “sistema-uomo”.

Per esempio parlando di blockchain scrivevo: “Immaginiamo ad esempio il sistema uomo. Se tre organi o sistemi del mio corpo collegati hanno tutti la medesima informazione biologica tutto funziona bene. Ma se qualcosa non funziona, pur essendo il nostro organismo tanto perfetto da riorganizzarsi per adattarsi momentaneamente, poi ecco spuntare qualche sintomo. Che si tratti ad esempio di un virus che attacca l’apparato respiratorio, un disagio emotivo legato a un vissuto emotivo spiacevole o un pensiero critico relativo a un fallimento tutto il “sistema” viene “allarmato”. Quali potenzialità e punti di attenzione richiederebbe lavorare sul concetto di block chain a livello tecnologico su dati e informazioni di vita? “

Oppure a proposito dell’Internet of Things e quindi al monitoraggio, controllo e trasferimento di informazioni orientate a un’azione, invitavo a pensare al “campo vivente” ed alla “risonanza morfica” con necessità di una sempre  maggiore consapevolezza dell’essere in Entaglement (aggrovigliamento).

Quanto all’Intelligenza artificiale dicevo: “la sfida di questi anni sarà quindi quella di lavorare sulla pietra grezza uomo, purificarla dai pensieri limitanti e vecchie sofferenze, per far emergere le sue potenzialità. Sarà necessario un grande lavoro di autoconsapevolezza, disciplina e lavoro di apertura del cuore. Per affrontare la sfida di un evoluzione inclusiva, etica, trasparente e sostenibile, in una visione di un nuovo Umanesimo che porti a un maggior benessere globale a partire dagli anni 2025 -2027 sarà fondamentale lavorare fin da ora.”

La pandemia che sta interessando tutto il mondo in queste ultime settimane e che ha costretto a fare un ulteriore accelerata nel cambio di passo dovrebbe far comprendere che davvero il futuro è adesso, che si fa adesso.

Da un lato possiamo vedere vantaggi offerti dalla tecnologia, come ad esempio la possibilità di lavorare – per molti – da remoto (tutti ormai sentono parlare di smart working anche se di fatto si lavora da casa tutti I giorni e quindi si tratta di remote working). Altro opportunità è la possibilità per i ragazzi di continuare le lezioni on line e per tutti di mantenere una sorta di connessione con il mondo.

Altri vantaggi potrebbero essere le applicazioni sulla sanità. Tanto per fare un esempio come potete vedere al link https://www.forumpa.it/sanita/mydoctorhome-il-piemonte-sperimenta-la-teleassistenza-domiciliare/ nell’ottobre  2010  si era partiti in Piemonte con la sperimentazione della  teleassistenza domiciliare. Molto recentemente ho visto che anche a Lodi hanno iniziato una forma di assistenza a distanza – https://www.01health.it/applicazioni/telemedicina/telemedicina-pazienti-guarigione-covid-19/ proprio per monitorare temperature, saturazione e battito cardiac di pazienti in via di guarigione.

Se queste, o altre, sperimentazioni di telemedicina risultassero efficaci,  implementarle ed estenderle  potrebbe essere davvero utile e in futuro anche valutabile come elemento predittivo, sempre mantenendo equilibrio sulla forza lavoro umana, imprescindibile e insostituibile (e da rivalutare).  

Se da un lato quindi vediamo aspetti potenzialmente positivi, occorre contemporaneamente mantenere grande attenzione ai temi del controllo, del potere, dell’integrità, dell’auto-responsabilità.

Come dicevo nel post iniziale, l’invito per tutti è a coltivare consapevolezza e discernimento perché questa crescita umana e tecnologica avvenga nel modo più equilibrato possibile.

Ripassiamo”  valori come  solidarietà, libertà, equità, cooperazione.

Da un lato all’altro della terra potremmo trovarci a indossare le “scarpe altrui”.

Co-operiamo per un mondo migliore.

 

 

Marina Pillon

ConsapevolMENTE benESSERE

Sogna il mondo che vuoi®

 

 

@marinapillon

 

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MARINA

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a cura di Marina Pillon