A tutti capitano momenti in cui il tempo sembra non essere abbastanza. Anche a me, che pure ho una buona gestione del tempo, è accaduto occasionalmente di “correre contro il tempo” e perdere.
Ci sono poi persone che da sempre hanno un cattivo rapporto con il senso organizzativo e la puntualità, riuscendo a tardare puntualmente e a non portare a termine nulla anche pur avendone ampiamente la possibilità.
Occasionali o abituali, brevi o cattivi gestori del tempo, molto dipende da noi.
Ricordo, venti e passa anni fa, uno dei primi lavori fatti per supportare una persona a gestire meglio la sua “agenda”. Era una giovane donna in gamba che semplicemente doveva rivedere alcune priorità. Da li a poco avrebbe fatto molti passi avanti fino a divenire una bravissima pasticcera, tirando fuori nuovi talenti con la gestione di una nuova attività.
A volte abbiamo solo bisogno di rimettere ordine, magari di un confronto o un supporto, ma il vero lavoro siamo noi a doverlo fare. Questo per tutto.
Negli ultimi anni ormai proliferano corsi e applicazioni che promettono (ormai tutti promettono l’impossibile) di risolvere tutti i problemi e, in tema di gestione del tempo, offrono tools che vi renderebbero maghi dell’organizzazione degli impegni.
Non vi viene in mente nessuno che abbia fatto un corso “miracoloso” che gli ha insegnato come gestire tempo e vita e quindi ora…..si può permettere di correre inserendo un’infinità di altri impegni tra quelli già esistenti?
Se bastasse un libro, un corso, un manager “rampante”, non dovrebbe esserci forse una società con ritmi diversi?
Se non siamo noi ad avere una difficoltà innata nella gestione del tempo è possibile che la pressione esterna metta a dura prova la nostra capacità.
In questo periodo ho osservato come la paura di perdere il lavoro, la paura di non aver riconfermato il lavoro, il senso di isolamento da lavoro in smart working, abbia portato varie persone ad essere sopraffatte dalla pressione di obiettivi irrealizzabili.
Adulti che crollano, che annullano il tempo personale, che rischiano la salute per..?
Può capitare a tutti occasionalmente di andare oltre le proprie possibilità, ma quando diventa un quotidiano che si protrae nel tempo diventa un problema per tutti.
Un po’ come quando si fa uno sport o si va in palestra, si possono anche fare extra sforzi, ma monitorati ed occasionali. Se continuiamo ad esagerare, all’inizio magari si presentano solo dei dolori a carico di una parte del corpo, poi col tempo potrebbe seguire un crollo.
Gestire bene il tempo, la nostra energia, è fondamentale per il nostro benessere innanzitutto, poi anche di chi ci sta intorno e su chi ricadrebbe ciò che a un certo punto non saremmo più in grado di fare.
Non rubare tempo ed energia altrui, ma nemmeno regalarli!
Non si può aumentare la produttività per sempre e quelli che sembrano livelli raggiunti da considerare target in realtà sono valori “dopati”. Magari sono presi da tempo extra, da energia che successivamente viene a mancare, in ogni caso non possono essere considerati valori di crescita.
Fino a quando una società può aumentare la produttività?
Se le risorse tempo e persone sono 10 e ne consumano 10 non si può immaginare di arrivare a produrre prima 10, poi 20, poi 25…
Per produrre qualcosa di reale dovrebbero essercene le risorse, mentre queste restano sempre 10. Magari con l’”usura” anche meno e in ogni caso non potranno consumare più di 10.
Sempre da più parti si sta prendendo consapevolezza che occorre ripensare una nuova società.
Imparare a gestire il tempo quindi significa molto di più di impostare priorità, valutare le cose più urgenti, quelle più importanti. Gestire il tempo significa riconoscere il valore del tempo che è vita delle persone.
Chiunque si sia occupato anche solo parzialmente di vendita o marketing sa che i numeri, possono essere interpretati in modo molto diverso a seconda dell’obiettivo. Se usiamo il buon senso per spiegare a un bambino di 12 anni il senso del tempo e della gestione delle sue energie, sono certa capirà facilmente il rapporto tra le 10 risorse, il loro consumo e la richiesta di produzione.
Magari, una sera vorrà stare alzato fino a tardi come fanno i grandi, ma il suo bisogno di dormire il giorno dopo lo porterà a un comportamento ecologico: sono stanco-riposo.
La corsa al produrre, all’essere al centro dell’attenzione, ad essere (credere di essere) al centro del mondo, il bisogno di non essere esclusi, di far parte anche di un sistema malato, di non essere “la pecora nera”, quello “fallito”, spesso porta a correre come se quello davvero fosse un bisogno o l’unica possibilità. Poi arriva il burnout e il percorso per riappropriarsi del proprio tempo e della propria vita è più faticoso di prima.
Ecco allora che è importante imparare a gestire il tempo. Magari con strumenti di supporto o con consulenti che ci riconoscano nella nostra unicità. Certamente sono da evitare quelli che propinano risposte universali miracolose inesistenti.
Ciò di cui davvero c’e’ bisogno e fare, accompagnati o meno, un percorso di auto consapevolezza.
Avremo tempo a sufficienza, se solo lo useremo nel modo giusto
Johann Wolfgang Goethe
Imparare a gestire il tempo in modo ecologico significa ridare valore alla propria vita e strutturare il lavoro e gli impegni in modo più sano.
Il primo passo, ma non solo, dipende da noi.
Ti invito a fare un piccolo esercizio. Prendi carta e penna e prova a descrivere la tua giornata tipo. Scrivi liberamente, ma in dettaglio. Poi rileggi e condividi con una persona con cui sei in intimità le tue considerazioni. Quanto tempo dedichi in attività che ti fanno stare bene? Quali sono le difficoltà che incontri nel gestire bene il tempo? Sai riconoscere quando stai per esaurire le tue energie?
Come? Pensi di non riuscire a trovare qualche momento per fare l’esercizio? Forse allora è davvero arrivato il momento di riprendere il controllo del tuo tempo.
Ti lascio con una citazione che ormai da decenni ho fatto mia:
“Posso scegliere di vendere il mio tempo, di prestarlo o regalarlo, ma non di farmelo rubare”
Aggiungendo, visto che tutti sbagliamo, almeno di non farmelo rubare oltre la seconda volta.
Buon tempo ed energia.
Marina
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