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Sincronia per ritrovare connessione - Sogna il mondo che vuoi ®

18 Gennaio 2021da MARINA0

L’uomo sembra essere un “animale sociale” che ha bisogno di condividere.

Spesso ci sono conflitti e difficoltà, ma in un gioco di continui aggiustamenti  fondamentalmente si tessono storie ed evoluzioni intorno alle relazioni che intrattiene.

Nei periodi i cui è costretto all’isolamento cosa accade? Non dico quando per scelta vive da solo, ma quando lo subisce. Il suo bisogno di condividere azioni ed emozioni che risposte trova?

Se in un momento come quello che stiamo vivendo è richiesto fortemente di attivare la capacità di coordinarsi per il bene comune, cosa accade se c’è a priori la difficoltà ad essere in sintonia con se stessi?

Quando stiamo davvero male non vorremmo forse ritirarci o farci coccolare e in ogni caso non doverci spremere per trovare quel poco di energia rimasta per affrontare il mondo?

Ecco che uno dei punti, che situazioni emergenziali mettono in luce, è la necessità di riprendere un buon contatto con se stessi, prendersi cura di sé, allenarsi a tornare al “qui e ora” dopo ritmi di corsa estranianti.

Allo stesso tempo un lungo periodo di isolamento crea distacco dal “resto del mondo” con difficoltà a sentirsi parte di qualcosa.

Sia da un punto di vista professionale che nella vita privata, per crescere può essere importante trovare un reale e non formale stimolo che porti a sentirsi parte di qualcosa di più ampio.

Ciascuno però deve trovarvi la possibilità di essere ed esprimere la propria unicità riconosciuta e, insieme, divenire qualcosa di più grande, avendone ciascuno una crescita e benessere maggiore.

Trovare a volte la formula perché questo si manifesti anche a distanza, come può essere ad esempio nella dad, non è facile, ma è altrettanto vero che anche in presenza non sempre avvengono positive sincronizzazioni.

Quando il lavoro di gruppo, un progetto politico-sociale non sono una scelta, ma vengono vissuti in modo passivo, quando non vi sono circuiti positivi di eque ricompense o quando si sta vivendo un periodo di stress con forti ricadute anche sugli altri quello che si porta nel circuito in un certo senso è detrattivo di benessere.

Ma se possono esserci influenze negative sulla crescita ed il benessere della persona in presenza e a distanza, se possono esserci vantaggi di filtri a distanza e scambi più ampi in presenza,

da dove si può partire per nutrire benessere? Che cosa è in nostro potere diretto fare?

 

Una mano ce la fornisce lavorare sulla sincronia-terra. Riprendere il contatto con se stessi, i propri bisogni reali per dar loro voce. Se non stiamo bene, se siamo in ansia per il futuro o bloccati nel passato non possiamo vivere quello che si presenta in questo momento. Poi arriverà il momento per lavorare anche sulla relazione con l’altro e infine con tutto l’ambiente.Trovare momenti di lavoro su di sé partendo dal corpo consente di liberarsi da negatività che non ci permette di sentirci bene ed esprimerci al meglio.

Trovare la giusta distanza per poi procedere insieme più forti a volte richiede di fare un passo indietro per non invadere lo spazio altrui e per ritrovare la propria dimensione ecologica in ottica wellbeing.

foto da un momento del seminario 2019 "Sogna il mondo che vuoi"

Per iniziare, tra i tanti esercizi che possiamo fare ci sono quelli di stretching per rilasciare le tensioni muscolari e insieme i pensieri, anche se ci troviamo in un piccolo spazio, basta lo spazio di un tappetino da yoga. Ma se anche questo mancasse, o fosse invaso da lavori in smart working o dad , resta sempre uno spazio che tutti abbiamo: il letto. Un paio di auricolari, scaricata una meditazione guidata o di training autogeno o anche solo una musica rilassante, ascoltate il respiro che vi attraversa. La vita passa anche da lì.

 

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MARINA

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a cura di Marina Pillon