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Dalle Isole della Solitudine alla Riscoperta di Sé - Sogna il mondo che vuoi ®

21 Settembre 2024da MARINA0

“Siamo isole nell’oceano della solitudine” diceva una vecchia canzone.

Stati d’animo come tristezza, malinconia e solitudine hanno una funzione positiva: ci invitano a lavorare dentro di noi, essendo risposte naturali a perdite o eventi che ci hanno ferito. Tuttavia, quando non riusciamo a coglierne il messaggio o questi stati si protraggono troppo a lungo, caricandosi di schemi di pensiero disfunzionali e credenze errate, possono evolvere in forme depressive.

Bassa autostima, una vita artificiale sui social media che distorce la percezione della realtà, e il confronto con aspettative irrealistiche, spesso incrementano le frustrazioni di fronte alle difficoltà quotidiane, generando un senso di ingiustizia.

Quando non si vuole o non si riesce ad elaborare un evento difficile e vi si associano pensieri e credenze poco salutari, ciò che potrebbe essere un’opportunità si trasforma in un problema.

Senza entrare in temi prettamente psicologico-medici, la tristezza che si prolunga fino a trasformarsi in depressione, spesso accompagnata da ansia, è una condizione che può capitare a tutti. Se riusciamo a riconoscere di trovarci in una fase discendente, il primo passo utile è avviare piccole azioni quotidiane per riportare armonia tra mente e corpo.

Ognuno può trovare il proprio percorso, ma movimento, respirazione e introspezione sono elementi fondamentali.

Dopo il periodo di isolamento dovuto al Covid e le sue conseguenze, abbiamo assistito a un aumento di frustrazione e solitudine, che in alcuni ha accentuato il disagio. Molti giovani, negli ultimi anni, si sentono sempre più isolati, incompresi, disconnessi, nonostante il paradosso dell’iper-connessione tecnologica.

Siamo tante piccole isole in un oceano che, in realtà, è un organismo unico.

Un ulteriore passo importante è cercare il confronto e mettere in atto strategie per ridurre il disagio: coltivare vecchie amicizie o crearne di nuove, riscoprendo il rischio e la meraviglia dell’imperfezione umana; riprendere vecchi interessi o esplorarne di nuovi, scoprendo nuovi aspetti di sé. Queste azioni, per quanto possano sembrare banali, hanno il potere di riportare serenità: un tè con un amico, un abbraccio con una persona cara, il sollievo dato dall’aiuto reciproco.

Nel cammino verso il benessere, accanto alle relazioni, al movimento e alla respirazione, è fondamentale riprendere contatto con la propria interiorità. Cosa ha portato a quello stato di disagio? Quali convinzioni poco salutari si nascondono? Quali conflitti interiori emergono? Imparare ad ascoltarsi è essenziale per individuare i passi successivi e adottare le strategie comportamentali più adatte.

Quando le isole tornano in armonia con il proprio ecosistema, i collegamenti con le altre isole diventano più facili. Inoltre, la comunità e il supporto sociale di ciascuna isola si trasformano in risorse per tutti.

Affrontare momenti di tristezza, solitudine o depressione può portare a una crescita personale, una maggiore consapevolezza di sé e delle proprie potenzialità, contribuendo al contempo alla crescita dell’”organismo sociale”.

I miei suggerimenti per te

Frustrazione, malinconia e sentimenti negativi potrebbero derivare da uno squilibrio del settimo chakra. Quando è in equilibrio, questo chakra favorisce la comprensione spirituale, la saggezza e la pace interiore, offrendo una prospettiva chiara sul mondo, collegandosi anche al sesto chakra.

Se ti senti apatico, sconfortato, depresso o attaccato a cose materiali di poco valore, sopraffatto dall’ignoranza che percepisci intorno a te o dall’insoddisfazione e impazienza, prova ad avvicinarti allo Yoga. Un esercizio semplice ma efficace dal punto di vista fisico è l’asana del “cadavere”. Scoprirai presto quanto sia difficile mantenere la mente calma e ferma, ancor più rispetto al corpo. Questo esercizio aiuta a lasciar andare aspettative e giudizi, predisponendo al distacco e regalando benessere.

Prenditi cinque minuti solo per te: sdraiati supino, con le braccia lungo i fianchi, e concentrati sul tuo respiro e sui pensieri che ti attraversano la mente. Puoi anche immaginare una luce bianca che entra dalla sommità della testa e scende lungo la colonna vertebrale mentre inspiri. Durante l’espirazione, visualizza la luce che risale lungo la colonna vertebrale fino alla sommità della testa.

Le posizioni yoga che aiutano a riequilibrare il settimo chakra sono quelle che stimolano la sommità della testa. Tuttavia, se non hai mai praticato yoga, o se non puoi o non vuoi farlo, ti propongo un esercizio semplice che aiuta comunque a risvegliare l’energia.

Al mattino, soprattutto quando ti senti giù, prova questo piccolo input: piega le dita delle mani lungo i palmi e, con delicatezza, picchietta i pugni sulla testa. Mentre lo fai, immagina di inviare un messaggio di sveglia, chiarezza ed energia alle tue cellule. Mi raccomando: tocchi lievi e delicati!

Siamo isole nell’oceano…

Tra momenti di burrasca e di bonaccia, è utile ritirarsi nella propria isola per lavorare sull’interiorità e recuperare energia. Una volta rigenerati, possiamo tornare a navigare per scoprire le bellezze del mare e degli altri arcipelaghi. Invece di continuare a inquinare i nostri corpi e l’ambiente con tossine, purifichiamoci e doniamoci benessere. Siamo isole, sì, ma unite da un oceano comune. Lavorare su noi stessi ci permette di ritrovare non solo la nostra armonia, ma anche la bellezza di navigare insieme.

 

 

 

 

 

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a cura di Marina Pillon