Siamo sommersi da slogan e ‘bandierine’ che vogliono raccontare di organizzazioni e persone impegnate per la completa integrazione e impegno green, assistendo persino a una gara su chi ha la percentuale più alta dedicata a certe ‘quote’ – come le quote rosa – o impegni ecologici. Osservando poi più da vicino, ci si può rendere conto quanta strada invece occorra ancora davvero perché individualmente, come all’interno di organizzazioni, tali titoli corrispondano al contenuto.
Beninteso, ben venga il parlare e muoversi per migliorare certe condizioni, ma troppo spesso si bada più all’autopromozione, alla visibilità, al correre per stare nel ‘mood’.
Come sempre ci vuole buon senso.
Non è attraverso il bruciare tutto ciò che già c’è, è stato creato e non fa danno, che si passa a un miracoloso nuovo.
Allo stesso tempo, la paura dell’incognita di alternative non dovrebbe farci arroccare su posizioni reazionarie.
Situazioni in cui ci sono categorie di persone che non si trovano nella posizione di usufruire di determinate opportunità non giustificano il toglierle ad altri per darle loro; se una coperta è corta, spostandola da un lato ci sarà sempre una parte che resterà scoperta.
Non ci sono semplici soluzioni. Sarebbe bello, ma se così fosse nel mondo non ci sarebbero ancora tante situazioni da sistemare.
Le pubblicità evocative, come le vere truffe o le soluzioni semplicistiche possono far guadagnare qualcuno per un breve tempo, ma non sono la risposta all’individuo, come alle organizzazioni.
Sono stata volutamente vaga per evitare schieramenti mentali, ma già so che ciascuno, mentre leggeva, cercava di ricondurre a situazioni personali o pubbliche che sentiva risuonare.
Proprio questa è la suggestione che voglio lasciarvi con questo mio articolo.
Che si tratti di concetti politici, soluzioni innovative per il futuro, scelte aziendali, concetti filosofici, iniziative e progetti ecologici o di inclusione, etc., il buon senso, a partire dal freno a mano sulla naturale tendenza a schierarsi, è fondamentale. Lo è per non fermarsi a un’apparenza, seppure positiva e auspicabile, ma non matura o ancora troppo semplicistica e non applicabile o risolutiva. Lo è per non restare bloccati nei propri schemi e poi strutturare dei muri che impediscono il confronto. Lo è per non far trasformare un pensiero e un’azione, che pur contengono il germe di un sano bisogno, in un’escalation di rappresaglie e conflitti.
La mia prima proposta dell’anno è quindi un gioco delle parti.
- E’ possibile farlo tra persone di generazioni diverse
- E’ possibile farlo tra piccoli o grandi gruppi
- E’ possibile farlo singolarmente o a squadre
- E’ possibile farlo scegliendo un tema, un problema, una tesi…
- E’ possibile farlo, grazie alla tecnologia, stando in luoghi diversi
- E’ possibile farlo vis a vis, magari se qualcuno si sta annoiando, invece di dedicare tempo a occupazioni poco salutari, come occasione per conoscersi in modo nuovo…
- E’ possibile farlo anche se si è a casa da soli, ma ci si vuole esercitare nella dialettica, nella mediazione, nell’apertura mentale o semplicemente per scoprire nuove cose di se stessi
Scelto, il tema la condizione fondamentale è esprimersi ed argomentare secondo un punto di vista opposto o diverso dal proprio.
Ci sono diffuse solitudini fisiche e virtuali, ma forse per abbattere i muri di quelle solitudini anziché usare la forza e l’aggressività occorre gentilezza, apertura, dialogo e ascolto.
E se sembra tanto difficile stare ad ascoltare abitualmente e tutti si sentono inascoltati, forse cercando di mettersi nei panni altrui ed esercitandosi a sostenere la tesi dell’altro, è possibile trovare nuovi modi di ascoltare e farsi ascoltare.
Buon gioco delle parti e buon 2024!
Marina
Benvenuti in un’era di maggior democrazia. Cit.
Se ti capiterà di organizzare qualche gruppo per fare tale gioco o comunque di parteciparvi e se troverai spunti interessanti da condividere scrivilo nei commenti all’articolo. Puoi inserire anche un nome fittizio e non occorre tu indichi una mail. L’importante è che se scrivi qualcosa sia un contributo positivo utile e con rispetto per tutti. Se preferisci scrivimi tramite mail e sarà mia cura trovare il modo di condividerlo prossimamente in modo anonimo. Come sai tengo alla privacy e rispetto la tua.
Un commento
Anonimo
20 Gennaio 2024 a 22:10
Interessante
Anonimo
29 Gennaio 2024 a 20:59
L’articolo è molto interessante e offre diversi spunti di riflessione su tematiche attuali