Qualche tempo fa, un amico mi aveva affettuosamente fatto notare come molti non siano affatto interessati al tema della consapevolezza, ma siano concentrati soli su aspetti materiali.
Ero e sono d’accordo con lui che ciascuno ha priorità diverse, anche a seconda del momento che si sta vivendo. Quando stiamo combattendo per la sopravvivenza ad esempio altri aspetti nemmeno li consideriamo. Tuttavia, non si deve commettere l’errore che la consapevolezza non abbia impatti sugli aspetti materiali. Peraltro, il mio amico era poi d’accordo con me su questo seconda riflessione e infatti lui stesso lavora costantemente per portare attenzione a come si trattano gli animali, al nostro rapporto con le medicine ed altri argomenti importanti.
Secondo alcune visioni, ci sono sintomi che ci parlano di disagi a un livello non puramente fisico e che magari arrivano da lontano. Può succedere ad esempio che una persona cominci ad avere disturbi della pelle, di cui non riesce a liberarsi malgrado varie cure o addirittura non si riscontri una causa oggettiva. A tratti la situazione migliora, magari per una temporanea dieta disintossicante o un momento di quiete, ma poi il disagio sotterraneo torna a ‘ribollire’ sulla pelle, sede dell’istinto e primo filtro tra noi e l’ambiente. Negli anni scompare, poi l’organismo cerca di dare altri segnali per richiamare attenzione a frustrazioni trascurate fino a dar luogo a una proliferazione di cellule, causando disfunzione di alcuni organi.
Se ad esempio gli organi interessati fossero la milza e il sistema linfatico, secondo certi punti di vista, lo squilibrio potrebbe raccontare della sensazione di continua lotta per ciò che si reputa dover essere di diritto, di continui conflitti nel proprio ambiente o difficoltà ad essere ascoltato.
Ovviamente non è sempre così e un sintomo sulla pelle può essere qualcosa anche di banale e temporaneo e una malattia grave potrebbe avere varie origini, da eredità genetica, problemi ambientali e varie altre.
Tuttavia, quando non si trovano le risposte nei percorsi fatti, o non sono sufficienti, potrebbe essere utile interrogarsi su un possibile messaggio di un disagio che il nostro corpo cerca di esprimere attraverso dei sintomi.
Può succedere per esempio che una malattia sia la manifestazione fisica materiale di un disagio più profondo di quanto si pensi su cui forse portando un po’ di consapevolezza e modificando le situazioni cui rimandava sarebbe stata una diversa realtà.
Ovviamente occorre sempre partire dalle cause più ovvie e fattibili prima di fare voli pindarici.
Tuttavia, in molti aspetti della vita, non certamente ultimo il campo del benessere personale, la consapevolezza può avere impatti importanti anche sugli aspetti materiali.
Come le radici di una pianta, l’invisibile agli occhi ha comunque effetti che si vedono nella manifestazione.
In ogni sintomo che il nostro corpo manifesta potrebbe celarsi un messaggio più profondo, un invito ad esplorare e comprendere aspetti della nostra vita che talvolta trascuriamo. La consapevolezza diventa così la chiave che apre le porte a un diverso livello di guarigione possibile, integrando corpo, mente e spirito in un armonioso equilibrio.
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