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La difficoltà di governar-si - Sogna il mondo che vuoi ®

22 Dicembre 2015da MARINA

Quanto è complicata la politica, quanto è difficile governare. Quando sei piccolo, pensi che ci sia solo un senso delle cose, un modo unico, una realtà unica in cui si vive. Poi crescendo ti rendi conto che le realtà sono tante quanto il numero di persone esistenti. Certo apparentemente alcuni vedono le cose in modo simile, eppure anche tra quelli che sembrano fatti “in serie con lo stampino” ci sono tante differenze.
Ciascuno ha la propria meta-realtà, il proprio back ground che determina un modo diverso di filtrare la vita. Immaginiamo già solo una ipotetica famiglia perfetta stile “mulino bianco”; il padre imprenditore o professionista, magari poliziotto o avvocato, che lavora tutto il giorno preso dalle sfide e dall’adrenalina della sua attività e che alla sera arriva a casa col desiderio di riposarsi e non pensare a nulla se non godersi la pace della sua famigliola. La madre, donna dolcissima e bellissima, é il classico angelo del focolare e si occupa della casa e dei bambini in modo amorevole. I figli, due bellissimi e straordinari figli ubbidienti, una bambina dolcissima e piena di creatività che studia, danza e dipinge in modo sorprendente e un bambino che vuole seguire le orme del padre e già fa intravedere doti di leader insieme a incredibili doti sportive.
Tutti loro sono molto legati gli uni agli altri. Un giorno muore la nonna che lascia loro in eredità i cani da caccia che teneva nella sua fattoria da quando il figlio più grande (cacciatore) era dovuto partire per l’Australia per lavoro. Improvvisamente c’è il tema di cosa fare di questi cani.
Il padre reputa che il fratello dovrebbe tornare e risolvere varie pendenze tra cui il problema dei cani, la madre pensa a come si possano sentire questi poveri cani strappati dall’ambiente in cui abitavano e crede dovrebbero almeno avere la cura di persone che già conoscevano. La bambina ha paura dei cani, ma crede che non dovrebbero essere abbandonati a se stessi e quindi dovrebbe prenderli il padre da portare come cani da guardia dove lavora. Il bambino infine non vede l’ora di averli a casa per andare a fare grandi passeggiate nei week end con i cani e la famiglia tutti insieme in montagna e di avere anche l’occasione di avere più momenti nella giornata per stare con il padre mentre portano i cani fuori. Ciascuno di loro ha il proprio scenario nella testa, certo sono i genitori ad aver l’ultima parola e a ricordare che i cani non sono oggetti che poi si possono mettere da parte, ma ciascuno di loro ha una propria personale idea di una cosa così banale quale come integrare, come gestire, un evento semplice come quello sopra descritto.
Se fosse poi una famiglia reale e non da mulino bianco? Se fosse poi un problema o una situazione più complicata da gestire? Se si trattasse poi di un gruppo di persone con culture e ideologie differenti? Per non parlare dei casi in cui ci sono interessi economici o la possibilità di prendere nuovi spazi e ruoli.
Se aggiungiamo tutti i difetti umani così tanto diffusi? Se aggiungiamo il “profumo del potere” e il
“veleno della corruzione, dell’avidità, del cinismo, della rabbia, della paura”?
Quanto è difficile la politica? Quanto è difficile governare se  le persone non riescono nemmeno a trovare armoniose mediazioni in situazioni semplici? Quanto è difficile governare se, in un eccesso di democrazia acerba, un popolo bambino agisce come scolari che gozzovigliano appena l’insegnante esce dalla classe?
Quanto è difficile governare se, in un eccesso di autoritarismo, ci si fa prendere da deliri di onnipotenza e si distrugge il buono delle diverse libere miscele? Quanto è difficile governare se in un eccesso di compromessi si rende tutto una compravendita dove tutto e tutti hanno un prezzo, ma il vero prodotto che si sarebbe dovuto acquistare (la gestione ed il benessere della gente) è stato dimenticato?
Vi fareste tagliare i capelli da una persona con capelli sfibrati, con pessimo taglio, sciupati, trasandati?
Al giorno d’oggi in tanti sanno usare bene le parole e quasi sempre per cercare di convincerci di qualcosa, di solito per proprio tornaconto, come sapere se dicono la verità?

Ci sarà sempre il rischio di trovarsi di fronte ad una scelta errata, ma un primo passo è quello di andare a scegliere una persona che manifesta/esprime nel concreto, per quello che è e vive, per quello che ha fatto, coerenza con il messaggio che dichiara.
In ogni ambito ci sono “illuminati” che fino a ieri vivevano per le proprie convinzioni come in fondo a una “miniera” e per un fortuito caso, trasportati a un livello più alto, più vicini alle gallerie d’uscita, vedendo dei riflessi improvvisamente credono di aver scoperto la “verità” che raccontano con convinzione e talvolta senso di superiorità arrogante a tutti quelli che incontrano.
Gregari, leader, esperienze di reale o apparente comprensione, come sempre la ricetta è personalizzata, ma deve partire dalle basi. Un viaggio verso la conoscenza di se stessi e del mondo non può partire dall’andare a raccontare in giro di conoscere la verità sugli elefanti avendone visto solo una zampa, peggio ancora per sentito dire.
Buona “caccia” alla conoscenza ed al governo di te stesso!

 

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MARINA

Consapevolezza BenEssere Coaching
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a cura di Marina Pillon