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Nessuno incluso - Sogna il mondo che vuoi ®

21 Aprile 2024da MARINA2

 

Vi è mai capitato di sentirvi fuori posto, non sentirvi rappresentati, quasi come se il vostro esserci fosse ininfluente o estraneo, almeno in un’occasione?

A me si. Per questo quando sento persone che si sentono escluse, non ascoltate, quando osservo metaforici “Golia” incombere su piccoli “Davide”, quando sento dichiarare salvi elementi fondamentali, che però non includono altri fondamentali per soggetti diversi, qualcosa in me si interroga.

Restiamo sempre in ambiti comunque democratici, aperti e orientati a un mondo di cultura non orientale/occidentale, sud/nord, ricchi/poveri, etc.., ma semplicemente umana. All’interno di questa visione, mi chiedo quanto siamo consapevoli, in noi stessi e all’interno di organizzazioni e aggregazioni varie, di quanto lavoro ancora debba essere fatto.

Qualche tempo fa ho sentito un giovane talento affermare di non essersi mai sentito “a casa”, prima di aver fatto parte di una scuola di canto in cui aveva trovato altri che sentiva simili e vicini. Eppure, la gioventù dovrebbe essere quella che ci accomuna e ci mette in contatto con molte più persone.  In un’altra circostanza ho sentito raccontare di un manager capace di far sentire ogni elemento della squadra come parte dei progetti avviati, semplicemente per il suo saper ascoltare e accogliere gli spunti dati da ciascuno, ovviamente poi riconoscendoli.

In positivo o in negativo, in qualunque ambito, anche con noi stessi, è importare abituarci a osservare le cose da diversi punti di vista e coltivare accettazione, comprensione, ascolto.

Immaginate di lavorare per un’associazione dove chi gestisce il lavoro è un’entità astratta che dispaccia disposizioni di attività; potrebbe anche essere che le motivazioni siano buone e le indicazioni siano il meglio che si possa ottenere, ma certamente creano grande scollamento tra i vertici e le basi, oltre che in ogni caso si perdono le opportunità di accogliere preziosi spunti da chi tra la teoria e la pratica vede i buchi e gli sprechi.

Immaginate poi che questa entità sia dentro di voi, che si tratti della regia della vostra mente che coordina il corpo per vivere il quotidiano. Se si tratta di una “regia scollata”, ovvero se non c’è consapevolezza delle credenze limitanti, dei pregiudizi, delle paure e resistenze, riuscite ad immaginare quanto possono venire boicottate le intenzioni iniziali?

Ma torniamo all’ambito sociale; a scuola, nelle organizzazioni, in qualunque tipo di associazione e gruppo si possono osservare delle macro-fazioni che si contrappongono anche con forza tra loro. Ci possono essere decisioni che accolgono le istanze di una parte piuttosto che dell’altra, ma sempre qualcuno non si sente rappresentato. Anche quando le scelte avvengono con attenzione a chi è più fragile, potrebbe accadere che qualcuno venga occasionalmente ascoltato, insieme ai “soliti noti”, ma a discapito di altri e non pochi.

Non vi è mai capitato di non sentirvi al posto giusto o non essere riconosciuti o ascoltati e in perenne attesa del “vostro turno”?

Se un organo si ammala gli daremo certamente maggiore attenzione e cura, ma non per questo dimenticheremo di avere un’alimentazione e uno stile di vita che ci supporti nell’insieme. Se abusiamo nel corpo e delle energie per seguire aspirazioni non equilibrate della mente, se ci destabilizziamo lasciandoci travolgere dalle emozioni, se trascuriamo i messaggi del corpo, allora tutto il nostro essere ne subirà le conseguenze.

Alleniamo la consapevolezza ai vari punti di vista e alle istanze fondamentali che si celano dietro. Riconoscere punti di vista molto distanti può permettere di trovare il modo di creare ponti o contribuire a modificare credenze errate e poco sane, quando possibile.

Il mondo sarà sempre più complesso e diversificato, così quanto l’uomo: è insito nell’evoluzione.

Evoluzione non significa però necessariamente io meglio di te o voi contro di noi. Io sogno ancora un mondo in cui è possibile che diventiamo consapevoli di questo meraviglioso pianeta che ci ospita e, da un punto di luce della mente e con una spinta di calore dal cuore, troviamo strategie integrate per garantire a ciascuno di potersi esprimere al meglio e riconosciuto e accettato nella sua diversità.

Tante piccole diverse realtà che evolvono in armonia. Nessuno incluso, perché non c’è un dentro e un fuori o un’omologazione, ma tutti i progetti accolti nell’essenza, quali rappresentanza di una cellula che si è specializzata in “altro”.

Nel prossimo mese, provate a sperimentarvi.

  • Può trattarsi di un organo che vi ha manifestato un sintomo, magari da tempo: provate a cambiare punto di vista e agite ascoltando diversamente sia il messaggio di quell’organo sia dell’insieme del vostro benessere.
  • Potreste provare ad ascoltare il vostro partner o un amico diversamente e provare a rivedere l’equilibrio del vostro rapporto sulla base dei bisogni emersi. Lo stesso potreste riproporlo in un gruppo
  • Se lavorate con altre persone, magari con qualcuno che vi “rema contro”, provate a cambiare tattica e osservate le ricadute sull’attività

Non ci sarà un vincitore, ma tanti risultati diversi. Per questo non ci si deve sentire non rappresentati o lasciati fuori. Nessuno incluso perché non è un sistema chiuso con unica direzione, ma ha una partenza comune: il cuore.

Buon lavoro

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MARINA

  • Anonimo

    30 Aprile 2024 a 10:59

    C’è un esercizio energetico che si chiama “ama i tuoi nemici”. E’ già tanto se riusciamo a volte ad amare davvero gli amici

    Rispondi

    • MARINA

      30 Aprile 2024 a 11:06

      Vero. Possiamo intanto imparare dagli errori nostri e altrui. Non possiamo cancellare ciò che abbiamo fatto, ma possiamo impegnarci a non commettere gli stessi errori o reazioni.
      Possiamo impegnarci ad esercitarci in azioni neutre, a trovare spazio interiore per atteggiamenti di amichevolezza e compassione. Spesso dovremmo esercitare accettazione e accoglienza anche con noi stessi. Bene e benedizioni

      Rispondi

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a cura di Marina Pillon