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Una sosta con le nostre ferite - Sogna il mondo che vuoi ®

29 Aprile 2024da MARINA2

Ogni volta che ci sembra di superare un aspetto difficile, ma poi nel tempo ci ritroviamo a confrontarci nuovamente con esso, possiamo pensare di esserci sbagliati, ma sovente si tratta solo di andare a rivederlo a un altro livello. In un certo senso potremmo considerarlo come un affinare comprensioni e capacità acquisite.

Questo mese vi propongo di usare gli strumenti che vi risuonano meglio tra la meditazione, le camminate o una conversazione tra due o più persone per iniziare a focalizzare in parte alcune tematiche specifiche che vi si stanno presentando in questo periodo. Si tratta solo di piccoli spunti generali e parziali, il grosso del lavoro come sempre dipende dal singolo percorso personale. Leggete i gruppi di domande sotto. Potreste rivedervi in qualcuna delle situazioni o più d’una. Come stavate reagendo? Osservatevi nel mese: cosa è cambiato dopo aver preso consapevolezza di una dinamica?

F

Sto portando a compimento nel migliore dei modi tutti gli incarichi affidati, ma senza chiedere aiuto anche se necessario?

Non riesco a lasciare andare una situazione che mi ha ferito, in cui non ho saputo o potuto difendermi o affermare il mio punto di vista e continuo a sentire tensione a riguardo, magari attraverso sogni agitati?

R

Osservando da fuori o proiettato intorno posso vedere la paura di perdere il controllo nascosta dietro a comportamenti che tendono a controllare e a gestire tutto?

Ho difficoltà a delegare e condividere o a permettere che altri si prendano cura di me?

S

Cerco di fare sempre tutto perfettamente e di non disturbare?

A volte mi sento isolato, rifiutato o tendo ad auto-isolarmi forse per evitare che siano gli altri a farlo, mentre in realtà vorrei solo sentirmi accolto?

A

Cerco di essere responsabile e avere tutto sotto controllo per non venire deluso e faccio l’impossibile per mantenere gli impegni e accertarmi che anche gli altri lo facciano?

Provo qualche volta un senso di sconfitta o separazione e talvolta percepisco l’impegno e il disimpegno in modo combattuto?

E

Mi sento che sto aggrappandomi gli altri e di non potercela fare da solo?

Mi rendo conto che talvolta provo un senso di solitudine o abbandonato, anche se non sono davvero stato abbandonato, oppure ho delle paure che prima non sentivo?

 

Per chi di voi abbia già approcciato all’enneagramma, all’astrologia evolutiva, alla mtc in chiave psicologica o abbia anche solo letto in qualche rivista o libro delle 5 ferite “Ingiustizia, Umiliazione, Rifiuto, Tradimento, Abbandono” sarà l’occasione per rivedere situazioni che probabilmente ha già affrontato, per gli altri magari sarà un inizio. Le ferite e le difficoltà che affrontiamo, se le affrontiamo, possono diventare meno dolorose e lasciar trapelare delle risorse.

Per chiunque di noi è sempre l’opportunità di dedicarsi del tempo e mettere ordine interiore prima di nuove tappe.

Alla fine di questa sosta andate in un parco, cercate un grosso albero e abbracciatelo. Condividete interiormente con la natura ciò che provate e chiedete all’albero di sostenervi nel vostro viaggio per lasciare andare ciò che vi trattiene nel passato e nella sofferenza. Condividete ciò che avete imparato e immaginate che quell’insegnamento nella consapevolezza possa in qualche modo nutrire sia voi che l’albero. Prima di salutarlo impegnatevi a un atto di rispetto o tutela a favore della natura come atto di ringraziamento. Poi congedatevi ringraziando l’albero per quel momento.

 

Buona osservazione e buon viaggio interiore!

Al prossimo appuntamento

 

 

 

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MARINA

  • Anonimo

    29 Aprile 2024 a 18:53

    Effettivamente è un momento che richiede gran lavoro sull’ombra. Faticosi i tanti sintomi fisici, anche se capisci che sei nella fase di guarigione. Anche i transiti astrologici richiedono di lavorare sulle nostre ferite

    Rispondi

    • MARINA

      30 Aprile 2024 a 10:51

      Faticoso certo, che si scelga di lavorarci o meno. Non bisogna però cadere nell’errore di restare fermi e intrappolati nel ruolo di vittima di una ferita/persona/destino e nemmeno scappare. In fase enneatipo manager non integrato si potrebbe essere tentati di buttarsi in mille attività e il ruolo di persona “del fare” potrebbe nascondere il non voler affrontare certe fragilità. Come sempre ognuno deve trovare nel buon senso la propria risposta in un dinamico equilibrio. Buon lavoro a noi e alla terra tutta. Bene e benedizione 🙏

      Rispondi

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a cura di Marina Pillon