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Libertà, partecipazione, cambiamento - Sogna il mondo che vuoi ®

27 Aprile 2024da MARINA4

Ieri 25 aprile, giorno in cui si celebra in Italia la liberazione dall’occupazione nazista e dal fascismo, stavo riflettendo su quanto a volte ci si perda delle opportunità di creare ponti che garantiscano vantaggi comuni e libertà diffuse, pur di affermare un punto di vista, aver ragione, o talvolta perché ci si lascia trascinare senza vedere in modo più ampio lo scenario davanti al quale ci troviamo.

Pensavo alla società in generale, che ,come scrivevo nel 2020, è stata catapultata in un futuro di cui ciascuno esprime teorie, ma in realtà non è stato davvero metabolizzato fino in fondo. Soprattutto a livello politico, sociale e individuale non siamo ancora riusciti ad allinearci con i cambiamenti tangibili nelle dinamiche tra i vari Paesi, nell’accelerata tecnologica, nel crollo dei semi-equilibri economico-sociali per non parlare dello stravolgimento climatico.

Ci vorrà forse ancora del tempo, chissà, forse un annetto o anche solo fine anno? Tempo che Plutone si assesti definitivamente in Acquario?

In ogni caso credo che i valori acquariani di libertà, solidarietà, democrazia, fratellanza, rispetto dell’ambiente, apertura mentale non potranno che chiedere uno sforzo a creare quei ponti di cui parlavo sopra.

Soprattutto i giovani, che  in ogni epoca sempre sono stati i portatori del nuovo, dovranno trovare il modo di includere le diversità e le distanze aumentando dialettica, mediazione e confronto. Gli scontri che si avvertiranno a livello generale e individuale non saranno altro che il porre resistenza alle correnti innovative che irromperanno.

Talvolta il cambiamento fa paura, ma soprattutto laddove la cultura, l’apprendimento, le idee, la conoscenza sono il fulcro centrale, occorre insistere per collegarsi a tutti quegli ambiti che paiono distanti eppure, cercano essi stessi la libertà.

Leggevo poco fa, un interessante articolo di A. Laudadio, su la Svolta, intitolato “Il sindacato della felicità”. Se vi capita leggetelo. Mi sono sentita una giovane della Gen Z nel leggere sintetizzati alcuni modi di intendere l’ambito del lavoro: che abbia un senso e ci si possa sentire coinvolti, che possa davvero esserci etica/bellezza e inclusività, che ci si possa sentire come in una comunità dove ci si prende cura delle persone, che trionfi il merito e che si possa crescere imparando nuove competenze. Sarà che sono nata negli anni Sessanta, ma sono ideali che condivido. Parlo di ideali perché ovviamente c’è molto da fare affinché un giorno possano esserci questi ambienti, ma certamente i giovani, soprattutto quelli che possono, scelgono di non averlo un lavoro se questi aspetti non sono garantiti. Ripeto, quelli che possono.

Un altro interessante passaggio riguarda la distanza, rispetto alle precedenti generazioni, relativamente ai sindacati. Qui mi riallaccio al discorso iniziale; il mondo è cambiato, ma ci sono ancora tante strutture che sono ancora basate su vecchi equilibri. Può trattarsi di strutture di parti sociali, ma anche di quelle nostre mentali. Dobbiamo lavorare più duramente e tutti insieme per essere più aperti e trovare nuove soluzioni che ci consentano di fare il salto che i tempi richiedono.

E ora proviamo a scendere nel campo fisico e della salute: naturale invecchiamento delle cellule a parte, vi siete accorti di quanti accomodamenti in più il corpo sta richiedendo? Si tratti di sforzo di adattamento ai cambiamenti climatici, con le “docce scozzesi” cui il meteo ci sta abituando, le tensioni emotive e mentali personali e sociali, ricadute di inquinamento, guerre e pandemia, qualcuno direbbe persino detossinazione per il “salto vibrazionale”,il corpo ci sta parlando sempre più spesso.

Ascoltare i sintomi, prenderci cura di noi stessi, metterci in contatto con le parti che sono in difficoltà e poi fare altrettanto fuori, con disposizione a partecipare al dialogo, potrebbe aiutare a diminuire la sofferenza, gli attriti, le distanze e a farci trovare in una dimensione di libertà che consenta di realizzare prossimi passi per un futuro di maggior benessere generale.

 

 

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MARINA

  • Anonimo

    27 Aprile 2024 a 21:18

    Libertà esterna più ampia quando ogni individuo sarà più consapevole del suo mondo interiore

    Rispondi

  • Francesca

    29 Aprile 2024 a 14:19

    La ricerca di libertà interiore, di condizionamenti da vecchi schemi e da strutture/gabbie di limiti che arrivano da retaggi del passato sia familiare sia di vecchi codici sociali è un lavoro che se tutti faremo porterà ad aprirci al Nuovo che avanza e che sta bussando inesorabilmente alle porte

    Rispondi

  • Francesca

    29 Aprile 2024 a 14:19

    La ricerca di libertà interiore, di condizionamenti da vecchi schemi e da strutture/gabbie di limiti che arrivano da retaggi del passato sia familiare sia di vecchi codici sociali è un lavoro che se tutti faremo porterà ad aprirci al Nuovo che avanza e che sta bussando inesorabilmente alle porte

    Rispondi

    • MARINA

      30 Aprile 2024 a 10:34

      Vero Francesca, anche se ognuno con i suoi tempi e modi. Il mondo, i paesi, i luoghi, ogni creatura fa parte di un ambito più ampio. Mentre lavoriamo su noi stessi, contribuiamo a farlo per ciò in cui siamo immersi e viceversa.

      Rispondi

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a cura di Marina Pillon